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Villa del floricultore

Giuseppe Terragni, Villa del floricultore, via Pasquale Paoli 49, Rebbio (Como), 1935-37

Il progetto di questa abitazione ha subito tre sostanziali modifiche volute dal committente Amedeo Bianchi. Terragni è infatti costretto a modificare l’iniziale soluzione di villa unifamiliare con tetto a giardino. Nel secondo progetto riduce le logge a semplici terrazzi aggiungendo un appartamento al piano terreno. Il progetto definitivo invece vede una diminuzione della volumetria con un unico alloggio. La libertà compositiva della prima soluzione, giocata su una felice alternanza di pieni e di vuoti, viene contenuta nella versione definitiva mantiene lo schema su pilotis, si articola su una pianta quadrangolare ma risente delle limitazioni imposte. Tuttavia sono da notare diversi elementi significativi che preannunciano nuove ipotesi progettuali, confermate nella contemporanea villa Bianca di Seveso. Elementi costruttivi come la scala che con una fascia continua porta in crescendo al primo piano (rafforzata dalla linea scalata dei gradini); le finestre a nastro asimmetriche su uno dei fianchi; la grande cornice che, estesa a tutto un prospetto, in-quadra il balcone del secondo piano e lo spazio porticato che sollevando l’edificio dal piano del terreno non interrompe la continuità del giardino e lo collega al retrostante spazio del vivaio. Il tamponamento del piano terra, eseguito mentre l’architetto era ancora in vita, rende però difficilmente leggibile la struttura originaria modificando profondamente il rapporto con lo spazio esterno.