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Marinetti a Como

La presenza di Filippo Tommaso Marinetti non fu di poco conto per il territorio comasco. In primo luogo, il lago di Como è legato al poeta poiché egli morì il 2 dicembre 1944 a Bellagio. Un altro punto in comune con la città di Como fu la figura dell’architetto Antonio Sant’Elia, al quale fu dedicato un monumento nell’autunno del 1930. La cerimonia di inaugurazione dell’opera e una mostra monografica del lavoro dell’architetto comasco furono presiedute da Filippo Tommaso Marinetti, che spese parole di encomio nei riguardi di Sant’Elia. Non vi furono solamente rapporti di stima, basti ricordare lo sdegno di Marinetti all’inaugurazione della Casa del Fascio di Giuseppe Terragni, considerata un monumento “dal gusto passatista”. Egli aveva inoltre incontrato le artiste astratte comasche, Carla Badiali, Cordelia Cattaneo e Carla Prina nel 1942, quando vennero presentate nella sala dei futuristi della Biennale di Venezia; inoltre, la sua amicizia con Mario Radice lo portò a frequentare assiduamente il gruppo degli astrattisti comaschi. Il poeta aveva un legame stretto con il territorio lariano, dove aveva coltivato negli anni numerose amicizie con gli intellettuali e i politici, e nel quale si recò per conoscere e approfondire le correnti artistiche e promuovere l’arte futurista.